Itinerari archeologici

Fra parchi archeologici e musei che attraverso i loro tesori raccontano una storia di duemila anni, che va dagli Etruschi al Medio Evo passando dai Romani, da scoprire camminando fra l’entroterra ed il mare.

Vetulonia
Vetulonia è senz’altro una delle più conosciute e rinomate località per il turismo archeologico, con la sua vasta necropoli e la città etrusca.Quest’ultima, ben più estesa del paese attuale, era circondata da una cerchia di mura. Più a valle, fuori dalle mura e distante dal paese attuale, si trova la necropoli monumentale, che si allunga immersa fra la macchia mediterranea ed i campi in coltivazione. La tomba più famosa è quella della Pietrera, il più grande monumento funebre di Vetulonia, che conteneva sculture di grandi dimensioni, tra le quali vale la pena citare “la piangente”, una figura femminile quasi a grandezza naturale, ritratta nel gesto di battersi il petto in segno di lutto.
Merita senz’altro una visita il Museo Archeologico Isidoro Falchi, nel centro del paese, articolato in sette sale che raccontano la storia della città e del territorio.
Vetulonia fu una delle città più ricche e rinomate di tutta l’Etruria. Grazie al controllo del bacino minerario delle Colline Metallifere i suoi fonditori diventarono tra i più capaci metallurghi del tempo ed in particolare esperti e rinomati conoscitori della produzione orafa, di cui molteplici esempi sono conservati oggi all’interno del locale Museo.

Roselle
L’antica città di Roselle fu una delle più importanti città etrusche. Fu fondata dagli etruschi, prima del VII sec. a.C.. I suoi resti si trovano sulle sponde dell’oramai scomparso Lago di Prile, un lago marino che si estendeva per circa novanta chilometri quadrati sulla pianura grossetana e di cui oggi rimane soltanto una piccola parte che corrisponde alla Riserva Naturale Diaccia Botrona. Tra le opere più mirabili dell’intero sito archeologico di Roselle vi sono sicuramente le splendide mura ciclopiche, l’anfiteatro etrusco, la Basilica dei Bassi, la domus dei mosaici e i resti dell’antica strada. Roselle godeva di una favorevole posizione geografica che le permetteva di controllare il bacino del fiume Ombrone, ragion per cui si sviluppò molto rapidamente fino a divenire così una lucumonia, ovvero una città stato della dodecapoli etrusca.
Gli scavi consentono di vedere ampie sezioni della cinta muraria, i resti della città romana e, su un colle, parti di un piccolo anfiteatro e di impianti termali.

Baratti e Populonia
Il Parco archeologico attrezzato di Baratti e Populonia è incluso nel sistema dei Parchi della Val di Cornia. La visita più bella è senz’altro quella della Via dei Principi (necropoli di San Cerbone e del Casone) con le tombe monumentali dei Carri, dei Letti Funebri, dei Flabelli, delle Oreficerie, del Bronzetto di Offerente. La Via del Ferro che conduce agli edifici industriali e alla necropoli di Poggio della Porcareccia. La Via delle Cave che, attraverso il bosco, arriva alla necropoli delle Grotte, dove le tombe furono scavate nel fronte di una cava da cui fu tratto il materiale per la costruzione delle mura della città.
Il Museo archeologico del territorio di Populonia è a Piombino, nella vecchia Cittadella. Presenta ricostruzioni dei paesaggi, delle attività metallurgiche e degli ambienti antichi che sintetizzano il popolamento del promontorio di Populonia dalla preistoria all’età moderna.
Da non dimenticare, due importanti doni del mare: il relitto del Pozzino, ribattezzato il “relitto dei profumi” perché parte del carico era formato da centinaia di contenitori di legno pieni di sostanze aromatiche, e la famosa Anfora di Baratti, capolavoro del IV secolo dopo Cristo, probabilmente da Antiochia di Siria. Pescata casualmente con un’ancora di una barca, nel 1968, nel mare fra il golfo di Baratti e San Vincenzo. Come raffinata particolarità è ricoperta sul corpo e sul collo da 132 medaglioni con figure a rilievo di non facile interpretazione che sembrano collegate al mito di Paride.

Sovana
Le Necropoli Etrusche di Sovana sono un eccezionale patrimonio lasciatoci dal popolo Etrusco. Una moltitudine di tombe, dalle più semplici a veri e propri monumenti scavati nel tufo, risalenti al periodo tra il VII° ed il I° secolo a. C., si sviluppano sui versanti collinari tutto intorno al paese moderno. La parte oggi visitabile si trova a ovest dell’abitato, lungo la strada che conduce a San Martino sul Fiora, ed è raggiunta anch’essa dalle spettacolari Vie Cave che la collegano alle altre necropoli della zona, nel suggestivo scenario del Parco archeologico del Tufo.
Sovana si sviluppò principalmente in epoca etrusca, a testimonianza di questo sono rimaste ben conservate la tomba della Sirena, a edicola, la tomba del Tifone sul poggio Stanziale, la grotta Pola sul poggio Prisca, la monumentale tomba Ildebranda sul poggio Felceto. Lungo la strada che conduce dall’abitato di Sovana a San Martino sul Fiora, è inoltre possibile raggiungere i ruderi di un oratorio rupestre dalle origini storiche incerte che si presenta scavato nel tufo con una grande croce graffita sul soffitto.

Perchè prenotare da qui?

MIGLIOR PREZZO GARANTITO
Tariffe trasparenti
senza costi extra

BONUS ESCLUSIVI
Tanti vantaggi
riservati per voi

NESSUN INTERMEDIARIO
Puoi parlare
subito con noi

CONFERMA IMMEDIATA
Bastano pochi
click